Avrò mille blog sparsi per tutta la rete, che puntualmente ho dovuto abbandonare, cancellare, perché venivano sempre scoperti, e scoperte su di me cose che le persone che mi stanno attorno avrebbero preferito continuare ad ignorare, benché la loro esistenza sia palesata e nota;
Ma, ora, non mi importa più: questi sono i miei mondi, sono le grida di un'anima lacerata, strappata, assassinata...Sono i miei sfoghi, i miei diari, e voi, i lettori. Quelli che mi ascoltano senza che nemmeno lo sappia, quelli che condividono con me e come me, quel male di vivere quotidianamente.
Ho sempre pensato che se non posso decidere di morire, visto che ogni volta che ci provo mi bloccano, decido di andarmene evanescente, piano piano, con i miei giochi con gli specchi, con l'uso di strategie vere e proprie, seppur dannose, per attutire il dolore che mi mangia viva da dentro da sempre. Il prezzo da pagare? La vita. Con "la vita", non intendo dire morire, come già detto. Per vita intendo l'affievolirsi di giorno in giorno, bramare una normalità che prima odiavi e volevi toglierti di dosso a tutti i costi, vivere come un fantasma, vivere da schiava, vivere stando a guardare come il resto delle persone che conosci, il mondo, vive davvero, senza vizi, paranoie e patologie, ma con uscite, primavere, fiori e, se non sempre felicità, equilibrio, l'equilibrio di chi vive e non sopravvive, l'equilibrio nel tamponarsi le ferite, non infilarci la punta di un coltello dentro, e girare. L'equilibrio tra felicità e normalità, l'equilibrio che li fa stare lontano dal dolore sempre, ma soprattutto quando già se ne ha abbastanza, l'equilibrio di dire che il grigio esiste, che mai nulla è o bianco o nero;
Io sono tutto l'opposto. Io tutto questo me lo procaccio, e solo ora so il perche: questa è la mia strategia, il mio anestetico, un dolore annulla l'altro se si sovrappongono, anche se questa "magia" non dura molto. Non è così?
E pensare che loro, si annoiano nella loro quotidianità equilibrata, vorrebbero colpi di scena da stupidi filmettini Americani, quando io darei tutto per quella noiosa quotidianità senza fisime.
"Regalo anoressia, bulimia, borderline, depressione e strategie sbagliate, in fondo, vi annoiate.
C'è qualche acquirente?"
Benvenuti, chichiamatemi Amelia

Non fare così cucciola... vedrai di nuovo la luce.
RispondiEliminaHo dubbi...
RispondiElimina